Paolo Costa

A tempo perso

Sono nato a Milano nel 1962, come avevo sempre desiderato. Dal 2007 sono docente a contratto all’Università di Pavia (corsi di laurea in Comunicazione e in Filologia Moderna). Dal 2020 insegno anche in Raffles Milano Istituto di Moda e Design. Mi interessa in particolare il rapporto fra tecnologia e cambiamento sociale. Ho scritto su giornalismo e cultura digitale e sulla trasformazione delle pratiche di lettura nell’ecosistema dello schermo. Sono tra i fondatori di Spindox (società di consulenza che si occupa di trasformazione digitale) e di Betwyll (startup che sviluppa soluzioni di edutech). Combatto solitario la mia battaglia contro gli «al fine di».

Lettura profonda e lettura attiva

Per salvare la lettura profonda, dobbiamo esercitare la lettura attiva. Perché leggere non è una forma di incantamento, ma un’attività che si incarna in una serie di pratiche. Oggi piangiamo la (presunta) fine del deep reading senza riflettere abbastanza sull’importanza del metodo che dovrebbe sostenerlo. Se la lettura profonda è l’impegno cognitivo che assumiamo di […]

Ultra: strategie di autoinganno e spaesamento tecnologico

L’esperienza in realtà virtuale che Ultra presenta alla Milano Design Week 2023 ci parla di anomalie visive, trucchi ottici e artifici dello sguardo. E ci racconta una storia antica come la percezione, ma anche nuova. Si intitola L’inganno dei sensi l’esperienza immersiva realizzata da Ultra per il Fuorisalone milanese di quest’anno. Un’esperienza tutta da provare, […]

Il social reading funziona?

Riflessioni sui protocolli di misurazione dell’impatto delle nuove pratiche di lettura in comunità Il seguente testo è la trascrizione dell’intervento su social reading e strumenti di valutazione dell’impatto della didattica, che ho presentato in forma preregistrata al Macerata Festival of Humanities il 29 settembre 2022 nella sessione A più voci, a più mani: teorie e […]

The background is the message: semantica e pragmatica dello sfondo

La situazione comunicativa della videoconferenza, realizzata con dispositivi come Zoom, Meet, Teams, Webex e altri, attribuisce allo sfondo notevole rilevanza. Da un lato lo sfondo ha una funzione denotativa, ossia significa quello che mostra, ed è dunque parte integrante della narrazione visuale che mettiamo in scena. Dall’altro lato esso ha una funzione pragmatica, ossia fa […]

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