Giovane studentessa impegnata nella lettura attiva di un libro

Lettura profonda e lettura attiva

Per salvare la lettura profonda, dobbiamo esercitare la lettura attiva. Perché leggere non è una forma di incantamento, ma un’attività che si incarna in una serie di pratiche. Oggi piangiamo la (presunta) fine del deep reading senza riflettere abbastanza sull’importanza del metodo che dovrebbe sostenerlo.

Se la lettura profonda è l’impegno cognitivo che assumiamo di fronte a un testo, la lettura attiva è il riferimento metodologico necessario per salvaguardare tale atteggiamento. Oggi questa associazione non è sempre compresa. Celebriamo la lettura profonda in quanto postura e recriminiamo sulla sua crisi, ma non consideriamo il metodo che la deve sorreggere. E non coltiviamo tale metodo.   

Quando parliamo di deep reading («lettura profonda») ci riferiamo a un approccio in cui il lettore si immerge totalmente nel testo, concentrando la propria attenzione sulla comprensione del significato, la riflessione critica sul suo contenuto e la connessione tra le idee espresse. Si tratta di un atteggiamento che esige tempo, concentrazione e un certo impegno cognitivo. In questo senso la lettura profonda non corrisponde a una magia, ovvero a una forma di rapimento o addirittura a uno stato di estasi. Essa si incarna in una serie di pratiche, che definiamo nel loro insieme con l’espressione active reading («lettura attiva»).

La lettura attiva consiste in un approccio alla lettura che implica l’impegno attivo del lettore nell’elaborazione, nella comprensione e nella memorizzazione del contenuto del testo. Questo tipo di lettura implica l’interazione del lettore con il testo attraverso specifiche tecniche di studio: la sottolineatura, la rielaborazione di concetti e la sintesi.

La lettura attiva presuppone un atteggiamento attivo e critico di fronte al testo. Leggere attivamente vuol dire porre domande sul contenuto del testo, riflettere sulle idee presentate e cercare di collegare le informazioni in esso contenute con la nostra conoscenza pregressa. Un simile atteggiamento contribuisce a migliorare la comprensione del testo, facilitare la memorizzazione delle informazioni e aiutare il lettore a sviluppare la propria capacità di pensiero critico e analitico.

La lettura attiva è un processo

Considerando la lettura attiva nei termini di un processo, possiamo suddividerla in alcune fasi. Tuttavia, tale processo varia in misura significativa, a seconda della natura del testo e degli obiettivi di lettura che ci poniamo. Il punto di partenza è sempre una certa consapevolezza rispetto a ciò che chiediamo a un testo. E la risposta non può che essere di volta in volta diversa, a seconda che si trattati di un testo letterario o argomentativo, ma anche a seconda della situazione, del tempo a disposizione e degli obiettivi pragmatici: leggiamo per piacere personale, per assolvere un compito, per soddisfare un bisogno informativo, per distrarci?

Semplificando al massimo, possiamo identificare quattro fasi.

Pre-lettura

Esaminiamo preliminarmente il testo e il suo apparato paratestuale. Lo scopo è ottenere una panoramica generale dei contenuti. La pre-lettura includere la lettura del titolo, dei sottotitoli, della prima e dell’ultima frase di ogni paragrafo, nonché la scansione delle immagini e dei grafici presenti nel testo. Questa fase ci aiuta a comprendere l’organizzazione del testo e a formarci un’idea generale del suo contenuto.

Lettura vera e propria

Leggiamo attentamente il testo, mirando a comprendere pienamente il senso di ogni paragrafo e a cogliere la relazione tra i vari concetti presentati. Possiamo ricorrere a tecniche di lettura attiva come la sottolineatura, la presa di appunti e la creazione di mappe concettuali per aiutare a comprendere il testo in modo più profondo.

Post-lettura

Riflettiamo sul testo appena letto, elaborando le informazioni e cercando di collegarle con la nostra conoscenza pregressa. È un lavoro che può includere la rielaborazione dei concetti, la creazione di sintesi e il confronto con altri testi o fonti di informazione su temi analoghi. Questa fase ci aiuta a consolidare la comprensione del testo che abbiamo appena letto e a rendere le informazioni apprese fruibili in nuove situazioni.

Revisione

Rileggiamo il testo per verificare di non aver saltato informazioni importanti e di aver compreso correttamente i concetti presentati. La revisione può includere anche la correzione di eventuali errori di ortografia o grammatica nei propri appunti o sintesi.

Consigli di lettura per chi studia

Fin qui, la lettura attiva in generale. Spesso mi capita di considerare le difficoltà che alcuni miei studenti evidenziano nello studio e, in particolare, nell’approccio ai libri di riferimento che sono chiamati a leggere per la preparazione degli esami universitari. Si tratta di un contesto specifico in cui l’applicazione di una strategia di lettura attiva può risultare di grande utilità.

Ecco, di seguito, i suggerimenti formulati in proposito dal McGraw Center for Teaching & Learning della Princeton University: (suggerimenti analoghi sono disponibili nel memo Interrogating Texts, messo a disposizione dalla Harvard University):

Poniti una serie di domande nella fase di pre-lettura. Ad esempio: qual è l’argomento trattato dal libro? Che cosa ti è già noto al riguardo? Perché l’insegnante ha suggerito proprio questa lettura nell’ambito del percorso di studi che stai affrontando?

Identifica e definisci i termini sconosciuti che incontri nel corso della lettura.

Evidenzia l’idea principale o la tesi del testo, e contrassegnala con un asterisco o un altro espediente grafico. Presta particolare attenzione all’introduzione o ai primi paragrafi del testo. In genere è lì che trovi sintetizzati i contenuti principali dell’opera.

Fai annotazioni marginali o commenti, e preferisci questa tecnica all’uso dell’evidenziatore. Ogni volta che senti l’impulso di evidenziare qualcosa, scrivi invece. Puoi riassumere il testo, fare domande, esprimere il tuo consenso per gli argomenti presentati o contestarli. Puoi anche scrivere una serie di parole chiave, con le quali aiutarti a ricordare in quali punti del libro vengono discusse le idee importanti. Soprattutto, cerca di entrare in dialogo con l’autore.

Formula delle domande e annotale nei margini del libro. Quindi prova a rispondere alle domande in un diario di lettura o su un foglio separato. Se stai leggendo un manuale, prova a trasformare tutti i titoli, i sottotitoli, le sezioni e i titoli di paragrafo in domande.

Crea schemi, diagrammi di flusso o mappe mentali che ti aiutino a tenere traccia delle idee in forma visiva.

Leggi attentamente ogni paragrafo e poi determina “cosa dice” e “cosa fa”. Rispondi a “cosa dice” in una sola frase. Rappresenta l’idea principale del paragrafo con parole tue. Per rispondere a “cosa fa”, descrivi lo scopo del paragrafo nel testo, ad esempio “fornisce prove per la prima ragione principale dell’autore” o “presenta una visione opposta”.

Scrivi un riassunto di quello che hai letto con parole tue. Fallo in meno di una pagina. Cattura le idee essenziali ed eventualmente uno o due esempi chiave.

Prova a immaginare quali domande potrebbero esserti rivolte in sede di esame, in base a ciò che hai letto, e scrivile.

Esponi ciò che hai imparato a qualcun altro. Insegnare ad altri è uno dei modi più efficaci per imparare. Se cerchi di spiegare ad alta voce ciò che hai studiato, trasferisci le informazioni dalla memoria a breve termine a quella a lungo termine e ti rendi conto di ciò che capisci e di ciò che, viceversa, non ti è chiaro.

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