Privacy, docili con Google e Obama

I cittadini USA difendono la privacy, o la svendono? La domanda non è peregrina. Se consideriamo i risultati di numerosi sondaggi condotti nei mesi scorsi, rimaniamo colpiti da un dato di fondo: le rivelazioni dell’ex impiegato della CIA e della NSA Edward Snowden a proposito del programma di sorveglianza Prism non hanno provocato una reazione […]

Vecchi monopoli

Nel nostro paese i fornitori globali di servizi su Internet hanno una capacità di influenzamento o condizionamento degli indirizzi politici – in materia di copyright, responsabilità editoriale e privacy – inferiore a quella che esercitano in altri paesi, dove rappresentano una lobby potente e ben organizzata. Sembra che in Italia la riaffermazione dello status quo […]

Privacy, qualcosa si muove

Due notizie degne di nota giungono rispettivamente da Washington e da Bruxelles. Entrambe potrebbero preludere a un cambio di atteggiamento, almeno parziale, in materia di tutela della privacy da parte di Facebook. Ieri la società di Mark Zuckerberg ha dovuto accettare lo status di “sorvegliato speciale” imposto dalla Federal Trade Commission americana, in seguito alle […]

Blog? Casini lo fa meglio

Visto che ho messo in luce l’approccio claudicante al Web di un grande comunicatore come Silvio Berlusconi (vedi i due post  Il linguaggio dell’amore e Lo strano Web di Silvio), non vorrei fare di tutta l’erba un fascio. Porto quindi un esempio di segno opposto (oviamente il mio orientamento politico è qui del tutto irrilevante). […]

Privacy in Rete, manovre USA

L’Economist di questa settimana segnala intensi movimenti, in tutto il mondo, intorno al tema della tutela della riservatezza dei dati personali in Rete. Fino a oggi abbiamo osservato un evidente dualismo fra l’approccio europeo e quello USA. I regolatori americani hanno dimostrato fin qui un atteggiamento più rilassato in materia. Nel Vecchio Continente, invece, si […]

YouTube, non c’è diffamazione

Questa mattina molti commentano la sentenza del Tribunale di Milano, che ieri ha condannato tre dirigenti di Google a sei mesi di reclusione per violazione delle norme sulla privacy (la vicenda, ben nota, riguarda la pubblicazione su YouTube di un video in cui alcuni ragazzi insultano, deridono e umiliano un compagno down). Pochi, invece, si […]

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