Telegiornali e politica

Pubblico qui i materiali relativi all’ottava lezione del corso su Giornalismo e ipertelevisione. Oggi ci siamo occupati del mercato pubblicitario in Italia, del quadro normativo del sistema radiotelevisivo e delle dimensioni del mercato televisivo (in termini di ricavi e audience). Perché tutto questo è importante? Perché nella dieta mediatica degli italiani la televisione continua ad avere un ruolo preponderante. Ancora di più se consideriamo la funzione dei media di orientamento delle scelte politiche dei cittadini.

Ecco alcuni dati. Nel 2008 il Rapporto Annuale del Censis sulla situazione sociale del paese forniva un quadro chiaro: il principale strumento utilizzato dagli italiani per formarsi un’opinione sull’offerta politica rimaneva la televisione (78,3% degli elettori, in crescita rispetto al 2006). Seguivano, a grande distanza, la carta stampata (20%) e i pareri di familiari e parenti (16,7%). Un ruolo ancora meno importante era svolto dalla radio. La Rete costituiva la fonte informativa per una fetta ancora minoritaria del corpo elettorale, pari al 7,6%.

Sempre il Censis, in occasione delle elezioni europee del giugno 2009, rilevava come due terzi degli elettori italiani si fossero informati attraverso i Tg, il 30% avesse seguito i programmi giornalistici di approfondimento in Tv, il 25% si fosse affidato alla carta stampata. E internet? “Durante la campagna elettorale, per formarsi un’opinione solo il 2,3% degli italiani maggiorenni si è collegato ai siti web dei partiti per acquisire informazioni, e solo il 2,1% ha visitato blog, forum di discussione, gruppi di Facebook, ecc. Il dato aumenta solo tra gli studenti: il 7,5% si è collegato ai siti Internet dei partiti e il 5,9% ha navigato su altri siti web in cui si parla di politica.” (si veda il comunicato del Censis I telegiornali restano determinanti per orientare il voto).

Naturalmente il ruolo di Internet cresce se si considerano solo i giovani. Ma anche in questo caso la televisione resta il mezzo più utilizzato. La terza edizione dell’Osservatorio Internet Politica, Giovani e Web (2009) evidenziava per esempio come il mezzo più utilizzato per le informazioni politiche rimanesse sempre e comunque la televisione (78%), seguita da Internet (62%) e i giornali (52%).

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