Giornalismo e ipertelevisione (7)

Ama ricordare Marco Travaglio che, se in America il giornalismo è il cane da guardia del potere, in Italia è il cane da compagnia o da riporto. In realtà la distinzione risale al libro di Larry Sabato Feeding Frenzy: Attack Journalism and American Politics (1991). Sabato distingue tre tipi di giornalista a quattro zampe: oltre al cane da guardia e al cagnolino da grembo, infatti, esiste il cagnaccio da letamaio, il quale si nutre di pettegolezzi e notizie incontrollate, attaccando le sue vittime come fanno le mute di randagi colti da famelica frenesia (feeding frenzy, appunto). Mi permetto di arricchire la lista, introducendo la figura del cane abbaiante, ovvero del giornalista che – non disponendo di notizie – cerca di fare molto rumore. Apparentemente innocuo (come è noto, can che abbaia non morde), questo tipo di giornalista è invece pericoloso per la sfera pubblica. La sua attitudine lo porta infatti a promuovere un dibattito costruito – più che sui fatti – su logiche di schieramento, idiosincrasie personali, ricerca dello spettacolare e altri simili malinconie.

La televisione italiana ci offre innumerevoli esempi di questa razza, per la quale le reti generaliste confezionano format su misura. Ne ho parlato oggi, nell’ambito della settima lezione del corso su Giornalismo e ipertelevisione, di cui pubblico qui sotto i materiali:

La coppia Luca Telese – Nicola Porro, che si esibisce con scarso successo su La7 nella caricatura del buono e del cattivo, dimostra come si possa trasformare l’approfondimento politico da rubrica giornalistica a forma incerta e claudicante di avanspettacolo. Stando alle rilevazioni Auditel, il pubblico non sembra apprezzare. Colpa dell’esproprio maschilista, s’è detto, che ha privato “In Onda” di una figura di più sicuro appeal come quella di Luisella Costamagna.

Nicola Porro e Luca Telese
Nicola Porro e Luca Telese

La Costamagna, che prima di approdare a La7 ha studiato a bottega da Michele Santoro, ha incassato la defenestrazione e si è presto consolata con una cuccia tutta sua: la trasmissione “Robinson” di Rai 3. Ma anche qui i risultati appaiono assai deludenti. “Robinson” del 9 marzo scorso ci è parso un capolavoro di gratuito latrare. L’ospite della puntata, l’ex ministro Mara Carfagna, ha saputo gestire con una certa maestria l’atteggiamento tignoso e risentito della giornalista. La quale, non riuscendo a mordere, si è limitata ad abbaiare. Ecco il video:

Del resto, anche a “In Onda”, là dove non riescono i giornalisti supplisce l’ospite. Si veda, per esempio, la puntata del 26 settembre 2011, “non condotta” da Porro e Telese. Una puntata resa stimolante e intelligente dalla partecipazione di Lorella Zanardo, come ha avuto modo di dimostrare Giovanna Cosenza in un suo post di qualche mese fa (Lorella Zanardo in TV fra Telese, Porro e Santanchè).

 

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