Visto che ho messo in luce l’approccio claudicante al Web di un grande comunicatore come Silvio Berlusconi (vedi i due post Il linguaggio dell’amore e Lo strano Web di Silvio), non vorrei fare di tutta l’erba un fascio. Porto quindi un esempio di segno opposto (oviamente il mio orientamento politico è qui del tutto irrilevante). Mi ha colpito, sul blog di Pier Ferdinando Casini, il taglio piuttosto trasparente della comunicazione online del leader UDC e una certa apertura al dialogo. Mi è piaciuta, in particolare, la discussione suscitata da un post di Giuseppe Portonera del 23 giugno scorso (No al bavaglio sul web, giù le mani dai blog!), che permette di farsi un’idea abbastanza precisa della posizione di Casini sul DDL intercettazioni e sul delicato tema della bilanciatura fra diritto di espressione e diritto alla privacy in Internet. L’esempio è interessante perché dimostra come i nuovi media, se usati in un certo modo, consentano di abbattere talune barriere fra ceto politico e società civile. Niente di stupefacente, intendiamoci. Ma comunque qualcosa di assai diverso dal plebisictarismo isterico dei blog di Beppe Grillo e Silvio Berlusconi.
Blog? Casini lo fa meglio
Il web è ad armi pari… (o quasi). Quando non sono i soldi, il potere mediatico televisivo a fare la differenza si vede che Silvio va giù. Fra i leader di partito italiani, sicuramente Casini è la persona che sa più coinvolgere e ascoltare.