Il linguaggio dell’amore

In un precedente post (vedi qui) riflettevo sulle caratteristiche peculiari della comunicazione prodotta da Silvio Berlusconi mediante la piattaforma Forzasilvio.it, la quale si presenta come il “network ufficiale” dei suoi sostenitori. In realtà nel sito del leader-tycoon c’è ben poco networking (inteso come relazione da molti a molti, scambio fra pari, intelligenza collettiva, processo di costruzione di senso) e molto broadcasting (ovvero relazione da uno a molti).

D’altra parte non è privo di interesse un confronto fra i contenuti di Forzasilvio.it e quelli delle pagine di sostegno al Presidente del Consiglio su Facebook. Da pochi giorni è online una Official Fan Page, che però raccoglie per il momento poche centinaia di simpatizzanti. Ben più frequentata è la pagina Silvio Berlusconi, seguita da oltre 52 mila utenti di Facebook, contenente decine di discussion topics e migliaia di messaggi (Antonio Di Pietro raccoglie su Facebook oltre 100 mila fans, Pier Ferdinando Casini meno di 15 mila, Niki Vendola quasi 150 mila).

Come detto, la comunicazione istituita da Forzasilvio.it fra Berlusconi e i suoi fans è esclusiva e asimmetrica.

Esclusiva, nel senso che rende pleonastica ogni altra forma di relazione. La assorbe totalmente. A contare è solo il contatto che si celebra fra il sovrano e il suo popolo. La discussione fra i sostenitori di Berlusconi non è in alcun modo ricercata o sostenuta, in quanto semplicemente estranea agli obiettivi del sito. Non che su Forzasilvio.it si pratichino forme particolari di censura. E infatti il sito abbonda di contestazioni, recriminazioni e messaggi malevoli. Ma tutto si sviluppa dentro un’unica forma mediatica: quella dell’udienza.

Per questo la comunicazione di Berlusconi è anche asimmetrica. C’è un’evidente squilibrio fra la voce del leader, che si fa portatrice di una dimensione carismatica, e le voci di tutti gli altri: gli utenti della piattaforma, ai quali è consentito un controllato diritto di parola. Al punto che le anche le contestazioni appaiono funzionali alla conferma della leadership medesima. Il peso di questa asimmetria comunicativa e la sua funzione sono evidenti in messaggi come questo:

Sig. presidente nessuno di noi si aspettava il regalo che lei ci ha fatto rispondendoci direttamente, ma sopratutto come lo ha fatto, trattandoci con una dialettica totalmente famigliare. Grazie sig. presidente.

Appunto: nel momento in cui l’inarrivabile concede udienza e si mostra come uno di noi, in realtà conferma di non essere uno di noi, marcando una distanza carismatica incolmabile.

Tutt’altro clima si respira nelle pagine dedicate al Presidente del Consiglio su Facebook. Alla dimensione verticale e religiosa (ma anche un po’ ridicola, per chi guardi a certi fenomeni con spirito laico) di Forzasilvio.it, si sostituisce quella orizzontale: attraverso Facebook il popolo  dei fans berlusconiani in Rete si fa protagonista e locutore. E che linguaggio parla, questo popolo? Il linguaggio dell’amore?

Abbiamo analizzato uno dei thread più recenti sulla pagina Silvio Berlusconi, datato venerdì 2 luglio 2010. Esso include oltre 200 commenti, per un totale di 11 mila parole. Alcuni utenti occupano nel thread uno spazio preponderante, come Stafano Santini (43 messaggi nel thread) e Paola di Santo (42 messaggi), mentre altri contribuiscono con pochi messaggi o con un solo post. La prima cosa che colpisce è la fitta presenza di anti-berlusconiani, cui si può attribuire il 40% circa dei messaggi. Il secondo aspetto notevole è costituito dalla forte polarizzazione delle posizioni e dalla natura pre-politica del dibattito. Nel thread non sono in gioco contenuti particolari, ma due atteggiamenti di principio: pro Berlusconi o contro di lui. La discussione prosegue così a colpi di insulti incrociati. Da una parte quelli che vedono nel leader del PDL un mafioso, dall’altra quelli che bollano qualsiasi oppositore come comunista. Pochi i tentativi di ricondurre il dibattito entro i binari della civilità e della politica. Come quello di Fabio Mologni, che scrive:

Non è un po’ troppo semplice bollare come “comunista” chi vi contesta? […]. Ripeto che non è una partita tra 2 squadre di calcio, a me sembra che i vari Berlusconi, Prodi, Bossi e Di Pietro non facciano altro che farsi i loro interessi. Non mi aspetto una risposta, tanto aspettate solo che qualcuno vi insulti per poter litigare. Se a qualcuno ( magari con le idee diverse dalle mie) è interessato a scambiare opinioni mi contatti pure.

Al quale replica prontamente Sasa’ Troise:

Sinistri prostratevi e sodomizzatevi a vicenda e vedrete che vi passerà la voglia di rompere i coglioni !!!

Complessivamente la sequela di epiteti e definizioni offensive è impressionante. Ecco le espressioni utilizzate dagli anti-berlusconiani:

pazzo, puttane, crepate tutti, bastardo, figli di mignotta, idioti, minidotati cerebralmente, pezzi di merda mafiosi, merde, cretini imbambolati cerebrolesi venduti, coglioni merdosi, lobotomizzati, mafiosetti ignoranti, coglioni di italioti, merda, rincoglioniti, pagliaccio fatti processare [riferito a B.], fansculo [sic], pagliacci, alla sbarra, partito mafioso, brigante fallita, razzisti, presuntuosi, ignoranti, arroganti, vai a lavorare, guadagnati il pane, invece di rompere i coglioni con le tue prediche del cazzo, vai affanculo, vaffanculo

A cui fanno eco quelle utilizzate dai fans di Berlusconi nei confronti degli avversari:

testa di cazzo sei e rimarrai..non hai scampo.. sei nullità.., mentecatto, testa di cazzo, popolo di merda, volgari e ignoranti, comunisti sfigati, sfigati, sfigati, pezzi di m., zecca estinta e frustrata, fallito, è ambidestro un dito se lo mette al culo e con l’latra si fa le pompe, poveri frustrati e falliti, emigra a cuba, sinistri prostratevi e sodomizzatevi a vicenda e vedrete che vi passerà la voglia di rompere i coglioni, idioti, non hai mica un c***o da fare tu, arrogante e offensivo, vai all’inferno, invidiosi, vigliacco, trans comunisti, torna a studiare, non hanno un cazzo da fare, usciti da bettole puzzolenti, a te nvece gli hanno saltato sulla panza alla tu mamma e tra na sdiarreata e l’altra t’hanno trovata, vaffanculo nullità..sei e sarai solo un povero comunista

Da notare che nel corpus analizzato alcune espressioni compaiono con frequenza sospetta. Così per il termine trans, che appare 13 volte e sempre con riferimento agli orientamenti sessuali degli avversari politici, di destra come di sinistra. O il termine comunista (7 volte) o comunisti (11 volte), utilizzato dai fan di Berlusconi in chiave squalificante nei confronti della controparte. Talvolta i due termini compaiono associati: il nemico viene quindi liquidato come trans comunista. L’aggettivo sostantivato sinistri viene utilizzato tre volte come sinonimo di comunisti.

Ovviamente l’analisi di un solo thread non è sufficiente a qualificare l’intera operazione. Bisognerebbe svolgere test a tappeto, per giungere a conclusioni più puntuali sulle caratteristiche della discussione nelle pagine di Silvio Berlusconi su Facebook. Inoltre commetteremmo un errore se confondessimo gli attivisti che frequentano queste pagine con la generalità degli elettori e dei militanti berlusconiani. Certo è che in questo tipo di comunicazione politica online si fatica a rintracciare gli indizi di una nuova sfera pubblica, fatta di cittadini criticamente informati.

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