I libri più belli del Salone di Torino? Quelli che ieri Luisanna Ardu, maestra di scuola elementare, mi ha portato dalla Sardegna. Sono libri molto speciali. Li hanno fabbricati a mano, come piccoli artigiani, gli scolari di Luisanna. E poi li hanno fatti vivere, popolandoli con le loro storie. Luisanna si ispira al pensiero pedagogico e sociale di Célestin ed Elise Freinet, quelli del Movimento di Cooperazione Educativa. Insegna ai suoi bambini a costruire storie, cominciando dal supporto cartaceo su cui scrivere e disegnare.
Ieri ho letto ai miei figli – di sei e nove anni – il primo di questi libri speciali. E ho deciso che ne leggerò uno ogni sera, per farli addormentare. C’è molta più sapienza nelle storie degli scolari di Luisanna che in tutto il marketing editoriale visto a Torino in questi giorni. È una sapienza artigianale, che non può mai essere disgiunta dal rapporto con il testo e la scrittura. Ieri ce lo ha insegnato anche Chen Li, con i suoi esercizi di calligrafia che hanno accompagnato la presentazione di #Leucò. Segni lasciati sulla carta con sassi, pigne e foglie. Per ricordare che, dietro le parole, ci sono le cose.
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