650 parole in rosa

Parole in rosa, ovvero scrittura al femminile. Ormai è chiaro: lo spazio letterario contemporaneo è abitato principalmente da donne. Oggi è il genere femminile che – molto più di quello maschile – legge, scrive e si serve della letteratura. Ed è soprattutto il genere femminile che ha colonizzato i nuovi media (forum, blog, social network) per scopi letterari. Anche il marketing editoriale se n’è accorto e sta cercando di trarne vantaggio.

Ne è passata di acqua sotto i ponti, da quando Emma Bovary doveva farsi rappresentare dalla voce di un uomo – la voce di Gustave Flaubert – e risultava quindi doppiamente tradita: dal genere maschile e dalla letteratura. Non stupisce pertanto che si moltiplichino i circuiti culturali in cui la voce viene programmaticamente restituita alla donna. Come nel caso di molti concorsi letterari, anche in periferia.

650 parole in rosa per UNIPV è il titolo del concorso promosso dal Collegio Nuovo di Pavia (Fondazione Sandra e Enea Mattei) in collaborazione con l’Università di Pavia e riservato a studentesse che risultino iscritte all’Università di Pavia nell’anno accademico 2010-2011. Il concorso premierà le tre migliori prove narrative, in lingua italiana e di 650 parole, che abbiano per tema l’Università di Pavia, la sua storia, il suo presente o il suo futuro. Ulteriori informazioni sulle modalità di partecipazione – c’è tempo fino al prossimo 3 luglio – sono disponibili qui.

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