Il documentario Dusty Night, dell’afgano Ali Hazara, ha vinto il premio per il miglior cortometraggio della 34^ edizione del festival Cinema du Reel, che si è svolto a Parigi nei giorni scorsi. Il film racconta una notte nella vita di Kabul, raccontata con gli occhi degli spazzini che tentano inutilmente di ripulire la città.
In un buio polveroso angosciante, che inghiotte anche la speranza, scompare il paesaggio. Quel paesaggio al quale ci ha educato la pubblicistica più o meno recente sull’Afghanistan. Scordiamoci dunque i vasti orizzonti e i colori imperiosi del Viaggio a Kandahar di Mohsen Makhmalbaf (2001). Una coltre impenetrabile di polvere ricopre ogni cosa. È la poetica claustrofobica del non vedere.