Quest’anno Time ha incluso Wael Ghonim fra i 100 personaggi più influenti del mondo. Ghonim è il ciberattivista che, più di ogni altro, ha animato la scena egiziana in gennaio (vedi il mio post Rivolta araba e social media). Richard Stengel, direttore di Time, parla di una “democratization of influence” resa possibile dai social media (The Democratization of influence, 21 aprile 2011). Mi domando se, in questo senso, possiamo parlare anche di democratizzazione del potere. Nel caso dell’Egitto mi sembra ancora presto. Forse conviene distinguere fra riverbero mediatico ed effettiva capacità di influenzare il potere. Nella lista di chi ha influenzato la decisione di Mubarak di dimettersi non metterei Ghonim al primo posto. Penso ad altri, magari con meno followers su Twitter.
