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Twitter fiction

Che la twitteratura, qualunque cosa essa sia, debba essere maneggiata con cura, ce lo ha spiegato meno di un mese fa Hassan Bogdan Pautàs in un post acuto e profondo (vedi #Tweetbook! Scritture e riscritture. Riflessioni nella fucina di U10). Il Twitter Fiction Festival lanciato ieri proprio da Twitter sembra darcene lampante conferma.

twitter fiction festival

L’operazione si muove su due piani. Da un lato un set di autori, noti o alle prime armi, è stato selezionato da un panel di esperti dell’industria editoriale USA e si cimenterà per cinque giorni in una serie di esercizi eterogenei. Alcuni di questi progetti partono da premesse assai interessanti e saranno tutti da studiare nei loro esiti. Penso all’idea assegnata a Jennifer Wilson (@writerjenwilson), che comporrà degli epigrammi traendo ispirazione dalle immagini di pietre tombali pubblicate dagli utenti di Twitter. Altre operazioni si muovono entro un alveo autoriale più tradizionale. Ci sono poi – ed è significativo – progetti improntati alla logica della riscrittura, intesa nelle sue diverse accezioni: parafrasi, variatio stilistica, segmentazione testuale. Sono di questo tipo i lavori di @00serialTW (sulle Fiabe italiane di Italo Calvino), @wwnorton (sull’intero corpus di William Shakespeare) e @andrewpyper (su Il giro di vite di Henry James). Questi ultimi mi sembrano meno interessanti, nella misura in cui non sfruttano il potenziale collaborativo di Twitter e quindi non si danno, in ultima istanza, come esperienze collaborative. Per una lettura di tipo stilistico occorrerà raccogliere tutto il materiale contrassegnato dall’hashtag ufficiale #twitterfiction e svolgere un’analisi più approfondita. Ci proveremo nei prossimi giorni.

Il secondo piano, che si muove in parallelo, è quello della produzione individuale e “dal basso”: “whether you have a big idea or not […], tell a story in a single tweet”. Può anche darsi – anzi: è altamente probabile – che fra le decine di milioni di utenti di Twitter si celino grandi scrittori. Ma non è certo questo il modo migliore per farli uscire allo scoperto. Ecco perché dico che la twitteratura meriterebbe di essere maneggiata con più cura.

 

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