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A scuola con Twitter

In una scuola di Pavia, il Liceo Scientifico Niccolò Copernico, il tweet è di gran classe. Anzi, è di due classi: la 5a LB (@quintaellebi) e la 2a LB (@SecondaLB). Entrambe hanno intrapreso un intenso percorso di sperimentazione didattica basato sull’uso di Twitter sotto la guida della loro insegnante, Tiziana Giorgi (@TittiGiorgi). Questa mattina Tiziana e tre studenti del Copernico hanno raccontato la loro esperienza ai colleghi più anziani, che frequentano all’Università di Pavia il corso sulla lettura e la scrittura con Twitter. Ed è stato un racconto bellissimo.

I ragazzi hanno partecipato alla riscrittura dei Promessi sposi a colpi di tweet, lanciata in novembre da Twitteratura, introducendo una serie di varianti di grande interesse. Un primo esercizio è consistito nella versificazione del testo del Manzoni, cioè nella redazione di una cospicua serie di tweet – nei casi migliori dei twoosh – in rima. Il risultato ci è sembrano spesso di grande qualità, frutto di un lavoro di cura stilistica molto attento.

Gli studenti del Copernico hanno poi partecipato a #TwSposi/addio, producendo una sequenza di variazioni sul tema della partenza dalla terra amata, sulla scorta del celebre “Addio monti” dell’ottavo capitolo, anche in questo caso sottostando al vincolo dei 140 caratteri. Questa mattina sono stati letti alcuni dei tweet migliori realizzati dai ragazzi. Si è colta la capacità degli studenti di lavorare sulla potenza comunicativa, correggendo più volte fino a giungere a un risultato di grande efficacia e notevole intensità espressiva.

Ma il lavoro dei liceali pavesi non si è limitato a Twitter. Durante la lezione di oggi sono stati presentati anche un esercizio drammaturgico e una serie di traduzioni. Nel primo caso si tratta della trasposizione teatrale di una delle scene clou dei Promessi sposi, la confessione di Don Abbondio a Perpetua nel primo capitolo: dal testo alla messa in scena, il tutto in chiave parodica e in dialetto pavese. Gli studenti hanno recitato, ripreso con una videocamera e pubblicato su YouTube l’esilarante scenetta. Pochi strumenti, ma sufficienti per mostrare le potenzialità della riscrittura intesa come spostamento da una forma espressiva (la scrittura) all’altra (la recitazione), o – se preferiamo – da un mezzo (il libro) all’altro (il film).

Quanto alle traduzioni, esse sono state svolte valorizzando le competenze linguistiche degli studenti. Ecco dunque le versioni in portoghese, francese, dialetto di Sant’Angelo Lodigiano, calabrese e genovese (quest’ultima in onore alle origini di Tiziana Giorgi).

Accanto all’esperienza del Copernico, nella lezione di oggi si è parlato dell’uso di Twitter fatto in altre scuole pilota. Prima fra tutte il Liceo Scientifico Enrico Fermi di San Marcello Pistoiese (Pt), che è stato fra i primi a sperimentare l’uso di Twitter, nel 2012, con varie iniziative coordinate dall’insegnante Elisa Lucchesi. Oltre a curare il live tweeting del Festival antropologico di Pistoia (@DialoghiPistoia), gli studenti di San Marcello sono stati fra i primi, in Italia, a condurre esercizi di riscrittura lavorando su autori classici. Fra le restituzioni su Twitter di testi letterari ricordiamo quelle del Miles Gloriosus e dello Pseudolus di Plauto e del Liber di Catullo (#Basia1000, in collaborazione con Utet). Tutte questi progetti sono compendiati ne Unblogdiclasse, che la Lucchesi cura da diversi anni.

Importante anche l’esperienza dell’Istituto d’istruzione superiore Giovanni Falcone di Asola (Mn). Qui il progetto #TwSposi è stato coordinato da Simone Grassetto (@kn0l0gy), insegnante di Lingua italiana e Storia. Più che una riscrittura, si è trattato di produrre una sinossi, realizzata dai ragazzi suddividendo ogni capitolo in un certo numero di sequenze (due capitoli alla settimana). Per ognuna di queste sequenze è stata individuata una frase che meglio ne riassumesse il contenuto ( il «titolo»). Sono poi state ridotte a tweet anche le figure retoriche, stilistiche e metriche del romanzo. Per approfondimenti si rimanda all’intervista che Grassetto ha rilasciato al sito Twitteratura.it. Non meno importante il lavoro svolto nell’Istituto Professionale Enrico Bernardi di Padova, sotto il coordinamento di Paola Toto (@comemusica). Anche in questo caso rimandiamo agli approfondimenti disponibili su Twitteratura.it (#TwSposi: sfida fra classi).

Infine vale la pena di segnalare il lavoro svolto nella scuola elementare di Porto Ferraio (Li) con la collaborazione di Francesca Campagna. In questo caso si è lavorato sulla riscrittura delle Favole al telefono di Gianni Rodari, con l’obiettivo di educare i bambini alla sintesi espressiva e allo storytelling. La logica di Twitter è stata illustrata con l’ausilio di metafore (il tweet come messaggio nella bottiglia, l’hashtag come etichetta). Un approfondimento sul sito di Twitteratura (Un cinguettio sull’Isola d’Elba).

Di seguito i materiali presentati durante la lezione di oggi, interamente dedicata alle esperienze di uso di Twitter nell’ambito della didattica:

 

 

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