Moore [sic] than real

Impressionante questo video, dove frammenti televisivi reali (in cui compare Sarah Palin impegnata nella campagna per le elezioni presidenziali USA del 2008) si mescolano a spezzoni della mini serie TV “Game Change”, trasmessa sabato scorso da HBO:

Nel film la Palin è interpretata da Julianne Moore. Al di là della somiglianza e della performance attoriale, la potenza mimetica di “Game Change” ci dice molto sulla capacità delle nuove serie TV americane di descrivere la società d’oltreoceano. Il film, diretto da Jay Roach, è stato criticato perché, a differenza del libro da cui è tratto, si concentra sulla figura dell’ex governatrice dell’Alaska, omettendo una serie di retroscena imbarazzanti su Barak Obama: spietato con i perdenti, insomma, ma prudente con i vincitori.

Julianne Moore in Game Change

In realtà a me sembra che la scelta di lavorare sul personaggio di Sarah Palin sia molto interessante, proprio perché si tratta di una figura che esprime in forma estrema la tendenza alla mediatizzazione del corpo del leader politico. Il film di Roach non rappresenta una vicenda reale in forma di spettacolo. Il film costruisce un gioco di specchi a partire da quello che era già uno spettacolo: l’esposizione televisiva del corpo di Sarah Palin. E il gioco riesce proprio perché, nel momento in cui il realismo della rappresentazione cinematografica raggiunge il suo culmine (al punto da impedirci di distinguere fra la vera Palin e la sua interprete), diventa palese che è la rappresentazione di un’altra rappresentazione. Sarah Palin è meno che reale. Julianne Moore è più che reale: more than real, appunto. O – se preferite – Moore than real.

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